Il Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) è una
misura di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un beneficio
economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate
nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio
disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.
Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire
ad un progetto
personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto
da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni
(coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi
del territorio (i centri per l'impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i
soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità. Il progetto
viene costruito insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione
globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolge tutti i componenti,
instaurando un patto tra servizi e famiglie che implica una
reciproca assunzione di responsabilità e di impegni. Le attività possono riguardare
i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l'adesione a progetti di
formazione, la frequenza e l'impegno scolastico, la prevenzione e la tutela
della salute. L'obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di
povertà e riconquistare gradualmente l'autonomia.
Con il Decreto interministeriale
del 26 maggio 2016 (pubblicato sulla gazzetta Ufficiale n. 166
del 18 luglio 2016) il Sostegno per l'Inclusione Attiva, già sperimentato
nelle città più grandi del Paese, è stato completamente ridisegnato
e viene esteso a tutto il territorio nazionale. Pertanto, dal 2
settembre 2016 (45 giorni dopo l'entrata in vigore del decreto) i
cittadini in possesso dei requisiti possono presentare la richiesta per il SIA.
In attesa che si completi l'iter parlamentare e il successivo percorso
attuativo della Legge delega per il contrasto alla povertà, che introdurrà il Reddito
di inclusione, il SIA si configura come una "misura ponte" che ne
anticipa alcuni elementi essenziali.
COME SI RICHIEDE IL SIA
La richiesta del beneficio viene presentata da un componente del nucleo
familiare al Comune mediante la compilazione di un modulo (predisposto
dall'Inps) con il quale, oltre a richiedere il beneficio, si dichiara il
possesso di alcuni requisiti necessari per l'accesso al programma. Nella
valutazione della domanda, inoltre, si tiene conto delle informazioni già
espresse nella Dichiarazione Sostitutiva Unica utilizzata ai fini ISEE. È
importante quindi che il richiedente sia già in possesso di un'attestazione
dell'ISEE in corso di validità al momento in cui fa la domanda per il
SIA.
REQUISITI
- essere
cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di
soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino
straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di
lungo periodo;
- essere
residente in Italia da almeno 2 anni;
Requisiti familiari: presenza di almeno un componente
minorenne o di un figlio disabile, ovvero di una donna in stato di gravidanza
accertata (nel caso in cui sia l'unico requisito familiare posseduto, la domanda
può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e
deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura
pubblica);
Requisiti economici: ISEE inferiore o uguale a 3mila euro;
Non beneficiare di altri trattamenti economici rilevanti: il valore
complessivo di altri trattamenti economici eventualmente percepiti, di natura
previdenziale, indennitaria e assistenziale, deve essere inferiore a euro 600
mensili;
Non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati: non può accedere al
SIA chi è già beneficiario della NASPI, dell'ASDI o altri strumenti di sostegno
al reddito dei disoccupati;
Assenza di beni durevoli di valore: nessun componente deve possedere
autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda
oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di
cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda;
Valutazione multidimensionale del bisogno: per accedere al
beneficio il nucleo familiare del richiedente dovrà ottenere un punteggio
relativo alla valutazione multidimensionale del bisogno uguale o superiore a 45
punti. La valutazione tiene conto dei carichi familiari, della situazione
economica e della situazione lavorativa. Sono favoriti i nuclei con il maggior
numero di figli minorenni, specie se piccoli (età 0-3); in cui vi è un genitore
solo; in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti.
I requisiti familiari sono tutti verificati nella dichiarazione presentata a
fini ISEE. La scala attribuisce un punteggio massimo di 100 punti che viene
attribuito sulla base di precisi criteri.
COSA SUCCEDE DOPO
Entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione delle domande, i
Comuni inviano all'Inps le richieste di beneficio in ordine
cronologico di presentazione, indicando il codice fiscale del richiedente e le
informazioni necessarie alla verifica dei requisiti. Entro tali termini
svolgono i controlli ex ante sui requisiti di cittadinanza e residenza e
verificano che il nucleo familiare non riceva già trattamenti economici locali
superiori alla soglia (600 euro mensili).
Entro i successivi 10 giorni l'Inps:
- controlla
il requisito relativo ai trattamenti economici (con riferimento ai
trattamenti erogati dall'Istituto), tenendo conto dei trattamenti locali
autodichiarati; controlla il requisito economico (ISEE≤3000) e la presenza
nel nucleo di un minorenne o di un figlio disabile;
- attribuisce
i punteggi relativi alla condizione economica, ai carichi familiari, alla
condizione di disabilità (utilizzando la banca dati ISEE) e alla
condizione lavorativa e verifica il possesso di un punteggio non inferiore
a 45;
- in
esito ai controlli, trasmette ai Comuni l'elenco dei beneficiari e
invia a Poste italiane(gestore del servizio Carta SIA) le disposizioni
per l'erogazione del beneficio, riferite al bimestre successivo a
quello di presentazione della domanda.
I Comuni verificano nelle modalità ordinariamente previste dalla
disciplina vigente (articolo 71 del Testo Unico sulla documentazione
amministrativa, d.p.r. 445/2000) il possesso dei requisiti autocertificati dai
richiedenti, tenuto conto dei controlli già effettuati dall'Inps oltre che dai
Comuni medesimi nella fase istruttoria.
Poste invia le comunicazioni ai cittadini per il ritiro della Carta SIA.
IL PROGETTO DI ATTIVAZIONE SOCIALE E LAVORATIVA
Entro 60 giorni dall'accreditamento del primo bimestre (entro 90 giorni per
le richieste presentate fino al 31 ottobre) i Comuni, coordinati a livello di
Ambiti territoriali, predispongono il progetto
personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, che viene
costruito insieme al nucleo familiare sulla base delle indicazioni
operative fissate a livello nazionale dal Ministero del lavoro
e delle politiche sociali d'intesa con le Regioni.
L'obiettivo è migliorare le competenze, potenziare le capacità e favorire
l'occupabilità dei soggetti coinvolti; fornire loro gli strumenti per
fronteggiare il disagio, rinsaldare i legami sociali e riconquistare gradualmente
il benessere e l'autonomia.
LE RISORSE
Le risorse disponibili per assicurare l'erogazione del sostegno economico a
coloro che faranno richiesta del SIA sono quelle indicate in legge di Stabilità
(art. 1, commi 386-388), oltre a tutte quelle precedentemente dedicate da
provvedimenti di legge all'estensione della sperimentazione del SIA e ai
risparmi conseguiti sulla Social card tradizionale: si tratta di 750
milioni per l'anno 2016.
Le fonti nel dettaglio:
Risorse
2016
|
Fonte
|
380
milioni
|
Legge di
stabilità 2016
|
70,325
milioni
|
Risparmi
social card nel biennio 2015-16
|
120
milioni
|
Legge di
stabilità 2014 (40 milioni per un triennio)
|
167
milioni
|
DL n.
76/2013 (estensione al Mezzogiorno)
|
12,675
milioni
|
Risparmi
social card sperimentale nelle grandi città
|
750
milioni
|
Totale
|
A partire dal 2017 la legge di Stabilità destina
stabilmente 1 miliardo di euro al Fondo per la lotta alla povertà e
all'esclusione sociale per l'attuazione del Piano nazionale di lotta alla
povertà e, in particolare, per la definizione del Reddito di inclusione. Ulteriori
risorse alimenteranno il Fondo a partire dal 2017 grazie ad un riordino dei
trattamenti esistenti, da attuare secondo i criteri fissati dal Disegno
di legge delega in materia di contrasto alla povertà, riordino delle
prestazioni e sistema degli interventi e dei servizi sociali approvato in
prima lettura dalla Camera dei Deputati il 14 luglio 2016.
LE RISORSE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI: IL
PON INCLUSIONE
Per assicurare una presa in carico integrata e multidimensionale delle
persone in condizione di bisogno, i Comuni e/o gli Ambiti territoriali devono
garantire adeguate professionalità; rafforzare la capacità di operare in rete
con altri soggetti pubblici, privati e del terzo settore; ripensare il modello
organizzativo dei servizi e attivare misure rivolte ai componenti dei nuclei
familiari beneficiari del sostegno economico (quali la formazione, i tirocini,
le borse lavoro, le misure di accompagnamento sociale).
Per far questo i Comuni e/o gli Ambiti territoriali potranno accedere alle
risorse del primo Programma Operativo Nazionale dedicato interamente
all'inclusione sociale (PON Inclusione),
cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo che, con oltre 1 miliardo di euro, nei
prossimi sette anni andrà a supportare il potenziamento della rete dei servizi
sociali e la loro collaborazione con i servizi per l'impiego e con gli altri
attori territoriali (Asl, scuola, ecc.).
Le risorse verranno assegnate attraverso "Avvisi non competitivi"
definiti dall'Autorità di Gestione del PON Inclusione (Ministero del Lavoro,
Direzione Generale Inclusione e Politiche Sociali, Divisione II) in
collaborazione con le Amministrazioni Regionali.
Per ricevere i finanziamenti, i Comuni e/o gli Ambiti dovranno presentare
delle proposte progettuali di interventi - da realizzare su base triennale -
destinati ai beneficiari del SIA e al rafforzamento dei servizi loro dedicati,
conformi alle Linee guida per
l'attuazione del SIA.
L'AVVISO PUBBLICO per gli interventi da realizzare nel periodo 2016-2019
È stato pubblicato il 3 agosto 2016 l'Avviso non
competitivo per finanziare gli interventi da realizzare nei
prossimi tre anni. Le risorse destinate ammontano complessivamente a poco meno
di 500 milioni di euro.
I fondi assegnati sono finalizzati esclusivamente alla realizzazione degli
interventi approvati ma ciascuna Regione può prevedere risorse aggiuntive per
realizzare interventi complementari anche a valere sui relativi Programmi
operativi regionali (POR), se coerenti.
La definizione delle azioni nelle proposte di intervento dovrà partire da
un'analisi del contesto di riferimento che fotografi lo stato del sistema di
offerta dei servizi sociali presenti sul territorio erogati dall'Ambito stesso
o dai Comuni ad esso associati e da altri soggetti, la presenza di reti sul
territorio, l'accessibilità delle misure di politica attiva del lavoro per gli
utenti dei servizi sociali e dovrà pertanto riflettere i fabbisogni necessari
all'attuazione delle funzioni richieste dalla misura. Dovranno inoltre essere
indicati i risultati concreti che si vogliono raggiungere.
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
I Comuni dovranno inviare telematicamente all'Inps (secondo le modalità
predisposte entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto) le informazioni
sui progetti personalizzati di presa in carico, sulle politiche attivate nei
confronti dei soggetti beneficiari ed eventuali ulteriori informazioni,
finalizzate al monitoraggio e alla valutazione del SIA. Parallelamente,
riceveranno dall'Inps eventuali informazioni inerenti i trattamenti di natura
previdenziale, indennitaria e assistenziale in corso di erogazione nei
confronti dei componenti i nuclei familiari beneficiari. In assenza dell'invio
delle informazioni da parte dei Comuni, gli accrediti successivi al terzo
bimestre saranno sospesi.
Il SIA è oggetto di valutazione da parte del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali. A tal fine verrà individuato un campione di Ambiti
territoriali, corrispondente a non più del 10% della popolazione coinvolta, in
cui effettuare la somministrazione dei questionari di valutazione e in cui
predisporre gruppi di controllo, individuati mediante procedura di selezione
casuale, unicamente per i quali l'erogazione del beneficio può non essere
condizionata alla sottoscrizione del progetto personalizzato.
ISTRUZIONI INPS
- Circolare n. 133 del 19 luglio 2016 -
Avvio del Sostegno per l'inclusione attiva
- Messaggio n. 3322 del 05 agosto 2016 - Modulo
di domanda SIA e tracciato informatico per l’invio delle domande SIA da
parte dei Comuni
- Messaggio n. 3451 del 30 agosto 2016 -
Modalità per l'invio delle domande SIA da parte dei Comuni
COMUNICAZIONE
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comunicazione

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