Tagli ai patronati: una scure sui più deboli!
L’attuale articolo 26 comma 10 della Legge di stabilità danneggia in maniera irreparabile l'attività
di tutela svolta dai patronati.
Questa viene finanziata attraverso il Fondo Patronati gestito dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che è alimentato da una quota dei contributi
previdenziali che tutti i lavoratori versano alle casse previdenziali, per assicurare tutele
fondamentali costituzionalmente garantite.
La legge di stabilità prevede un taglio al Fondo Patronati
di 150 milioni di euro ed un abbattimento dell’aliquota dallo 0,226% allo 0,148%.
Bisogna considerare che, con l'ampliamento delle attività attribuite ai patronati dal legislatore, per il 2013, c’è stato per lo Stato un risparmio annuo di oltre 657 milioni di euro così diviso: di 564 milioni di
euro per l'Inps, 63 milioni di euro per l'Inail e 30,7 milioni di euro per il Ministero degli Interni; a
fronte di un fondo patronati di 430 milioni.
In seguito a questi tagli si rischia il licenziamento di un numero di operatori di patronato superiore
alle 5000 persone, oltre alla preclusione ai cittadini della possibilità di ottenere assistenza gratuita
per far valere i propri diritti previdenziali e socio-assistenziali e portando alla creazione di uno Stato
sociale per censo, in cui chi avrà le possibilità economiche per far valere i propri diritti si troverà in
vantaggio rispetto a chi non le ha.
L’attuale articolo 26 comma 10 della Legge di stabilità danneggia in maniera irreparabile l'attività
di tutela svolta dai patronati.
Questa viene finanziata attraverso il Fondo Patronati gestito dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che è alimentato da una quota dei contributi
previdenziali che tutti i lavoratori versano alle casse previdenziali, per assicurare tutele
fondamentali costituzionalmente garantite.
La legge di stabilità prevede un taglio al Fondo Patronati
di 150 milioni di euro ed un abbattimento dell’aliquota dallo 0,226% allo 0,148%.
Bisogna considerare che, con l'ampliamento delle attività attribuite ai patronati dal legislatore, per il 2013, c’è stato per lo Stato un risparmio annuo di oltre 657 milioni di euro così diviso: di 564 milioni di
euro per l'Inps, 63 milioni di euro per l'Inail e 30,7 milioni di euro per il Ministero degli Interni; a
fronte di un fondo patronati di 430 milioni.
In seguito a questi tagli si rischia il licenziamento di un numero di operatori di patronato superiore
alle 5000 persone, oltre alla preclusione ai cittadini della possibilità di ottenere assistenza gratuita
per far valere i propri diritti previdenziali e socio-assistenziali e portando alla creazione di uno Stato
sociale per censo, in cui chi avrà le possibilità economiche per far valere i propri diritti si troverà in
vantaggio rispetto a chi non le ha.
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